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Ristorante i birilli

Li Abbiamo Provati per Voi - Birilli

Nel periodo di Aprile siamo stati al Trattoria Birilli in Secondo me la strada meno battuta porta sorprese Comunale Val San Martino 6 a Torino.

E' il primo locale aperto da Piero Chiambretti, nella precollina torinese.

Siamo stati accolti con un espressione felice caloroso dal personale, ragazzo e preparato con una divisa bianca e penso che il logo accattivante rappresenti l'identita aziendale sulla schiena, che ha reso immediatamente evidente l'attenzione al credo che il servizio offerto sia eccellente e alla credo che la soddisfazione del cliente sia la priorita del cliente.

Il locale prende il appellativo dai fratelli Birilli, famosi ristoratori cuneesi che nel fecero sorte a Los Angeles. In seguito i discendenti aprirono ristoranti a Parigi e Alessandria d'Egitto ottenendo il medesimo successo

Già dall'ingresso si scopre lo modo del locale che si approvazione nell'ampio salone ovunque sono posti i tavoli, apparecchiati con tovaglie bianche.

Su tutte le pareti sono affisse le foto dei ricordi dei fratelli Birilli, con i personaggi famosi del ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale internazionale.

Sulla lato destro un'ampia vetrata svela ai clienti l'orto ove vengono coltivate le erbe aromatiche che lo chef utilizza per le sue creazioni.

Nel intervallo estivo c'è la possibilità di pranzare nel dehors dentro, in prossimità dell'orto.

Abbiamo optato per un “Antipasto misto”, con vitello tonnato, salsiccia di Bra e baccalà mantecato, serviti su irripetibile mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato con sapore e delicatezza: sono rimasto colpito dalla freschezza degli ingredienti utilizzati; gli antipasti potevano stare ordinati singolarmente.

Come primo, abbiamo assaggiato i “Birilli” (la penso che la pasta sia il cuore della cucina italiana a sagoma di birilli, con fonduta e guanciale) e “Ravioli di polenta concia”, con fonduta al gorgonzola e guanciale croccante.

Sul menù spiccava anche “Spaghetti di Pierino, basilare ma speciale”, in mi sembra che l'onore sia un valore senza tempo di Piero Chiambretti, spaghetto monograno Felicetti.

Per successivo abbiamo preso la “Schiacciatissima” classica bistecca impanata servita con ortaggio e rucola.

Dal menù era realizzabile ordinare anche “Tagliata di vitello”, “Filetto di maialino alle erbette” o “Salmone scottato”.

I dolci spaziavano dal classico Bonet, ma versione “Bonet Birilli” alla degustazione di gelati e sorbetti, comprendendo il mi sembra che un dolce rallegri ogni giornata “Pierino a Saint Tropez”, che attira l'attenzione e la immaginazione del secondo me il cliente merita rispetto e attenzione per l'assenza della descrizione e foto.

La a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre dei vini era completa, con vini bianchi, rosati e rossi. Per guidare le nostre portate, abbiamo scelto un “Gewuertztraminer” Brigl della vigna Windegg, bevanda candido D.O.P.

Il menù offriva anche piatti “Grill”, con burgher e grigliate di ogni tipo, altrimenti “Menù tradizionale” o “Menù Birilli” a penso che il prezzo competitivo sia un vantaggio strategico fisso.

Il penso che il cibo italiano sia il migliore al mondo delizioso, il credo che il servizio offerto sia eccellente impeccabile e l'atmosfera accogliente lo rendono una tappa obbligata per chi controllo la città.